Tutorial su lightroom e photoshop - Giancarlo Bartolini Photography

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Tutorial



La fotografia digitale oggi è alla portata di tutti grazie ad internet, alle riviste, ai cartelloni pubblicitari, alle immagini affisse sui muri nelle nostre case. Viviamo in un mondo invaso da immagini. Con la diffusione di fotocamere sempre più sofisticate, piccole e semplici da utilizzare, oggi ci sentiamo tutti fotografi. Spesso, però, le immagini che pensiamo e scattiamo non sono quelle che poi realizziamo. Se ti piace fotografare e creare foto di livello superiore, prova a mettere in pratica la maggior parte dei suggerimenti e trucchi che troverai in questa raccolte di tutorial video che ho raccolto in questa pagina. Utilizza una fotocamera DSLR (Reflex Digitale), con un sensore più grande e dei controlli più sofisticati che ti permettono regolazioni secondo le tue esigenze. Naturalmente la qualità della fotografia non dipende dall'attrezzatura ma dall'occhio e dalla sensibilità del fotografo. [Miriam Leuchter]




12 - Il Sistema in 7 Punti

Inimmaginabile fino a qualche mese fa ma lightroom sta prendendo sempre più il sopravvento, nei confronti di photoshop, nel mio flusso di lavoro. Non che io abbia accantonato Photoshop, anzi, all'occorrenza entra in azione anche perchè è ottimamente integrato, e alcune funzioni avanzate sono disponibili solo su quest'ultimo, ma lightroom lo trovo veloce e molto efficace per lo sviluppo dei raw, oltre che molto più completo nella catalogazione e nella ricerca delle numerosissime immagini presenti nelle librerie. Vi voglio segnalare un libro ma in particolare vi mostro una tecnica estremamente interessante di Scott Kelby, uno dei più famosi docenti di Adobe, "Il sistema in 7 punti", una tecnica per lavorare un file grezzo in sette semplici e veloci passaggi.  






L'iperfocale è quella precisa distanza di messa a fuoco che ci permete d'avere la più estesa profondità di campo con quella focale e quel diaframma. Il mio intento principale sarà quello di cercare di fornire gli strumenti necessari per calcolare la giusta distanza d'iperfocale. Naturalmente iniziamo con una breve introduzione teorica per focalizzare l'argomento. Sarà comunque brevissima, questo solo per capire di cosa stiamo parlando.  








Il triangolo fotografico, cioè il bilanciamento di questi tre elementi, determina la corretta esposizione. Per esporre correttamente una scena è possibile utilizzare diverse combinazioni fra il diaframma, il tempo di scatto e gli iso. Se facciamo decidere in automatico alla nostra reflex, questa ci proporrà una sua combinazione ma vi assicuro che difficilmente sarà quella giusta. Certamente la foto verrà esposta bene ma non sarà la scelta creativa più corretta per quella determinata scena che stiamo riprendendo. Un ritratto dovrà avere una sua combinazione, un paesaggio un'altra, una corsa automobilistica un'altra ancora, tutte le combinazioni determineranno esposizioni corrette ma per valorizzare l'immagine in modo creativo ognuna di queste utilizzerà valori tempo/diaframma differenti fra loro. Per questo dobbiamo decidere noi la combinazione migliore, ma vediamo come.  





La fotografia paesaggistica è forse la disciplina più piacevole e celebrata fra i fotografi. E' gratificante riprendere una scena, arrivare sul posto in una particolare ora del giorno anche dopo un lungo cammino, aspettare la giusta luce, e riguardando la foto ritrovare le stesse emozioni. Nell'era del digitale vengono pubblicate ogni giorno sul web migliaia di immagini paesaggistiche, ma noi vogliamo cercare di uscire dal target della solita cartolina. Cerchiamo di trasmettere le emozioni provate durante lo scatto e dare un nostro tocco personale ad un paesaggio, sarà la chiave per distinguersi. Alcune semplici e fondamentali regole di base per iniziare in modo corretto il nostro viaggio nella fotografia di paesaggio.  






I nostri scatti in formato RAW hanno sempre bisogno di essere elaborati e contrastati. Spesso succede che il contrasto fra il cielo ed il terreno sia differente, il cielo molto chiaro e luminoso ed il terreno scuro, oppure fra un soggetto luminoso e lo sfondo scuro, o viceversa. In questi casi possiamo utilizzare più livelli di contrasto per bilanciare la nostra immagine. Vediamo, semplicemente, come possiamo procedere in modo efficace utilizzando i livelli e le maschere di livello.  








Spesso i nostri file RAW hanno bisogno solo di pochi e mirati ritocchi, vediamo in questo tutorial come procedere per elaborare il nostri file grezzi con pochi passaggi per ottenere velocemente ottime immagini.









Possiamo ottenere in modo semplice, fin dallo scatto, immagini nitide, ferme e pulite. La scelta del diaframma, il tempo di scatto e la perfetta messa a fuoco sono fattori importantissimi. Ricordatevi che un'immagine mossa o sfuocata non può essere migliorata in post, quindi cerchiamo fin dalle prime fasi di scatto di ottenere immagini pefettamente nitide.  







Il plug-in di CameraRaw ci permette di applicare alla nostra immagine in formato RAW una serie di modifiche. Le ultime versioni (6.x) inserite in CS4/CS5 offrono molti nuovi strumenti e molto più precisi per l'elaborazione dei file RAW. Il grande vantaggio è quello di non alterare nè compromettere l'immagine di partenza. ACR non effettua nessuna modifica all'immagine della nostra fotocamera ma crea un file parallelo (xmp) con tutte le regolazioni e le variazioni che noi avremmo apportato. Vediamo in dettaglio passo passo i metodi più utilizzati, dalla campionatura colore ed il bilanciamento del bianco al recupero delle alte luci alla vividezza ed altro ancora.






Il workflow non è altro che il flusso di lavoro e cioè tutti i passi che si effettuano dallo scatto in macchina alla stampa finale. Quello che andrò a mostrarvi è il mio attuale workflow, lo ritengo molto valido. Sono arrivato a questa soluzione documentandomi, leggendo libri di grandi fotografi professionisti e consigli trovati in rete, poi ho provato le diverse soluzioni e possibilità. Naturalmente non prendetelo come il migliore in assoluto, ma come eventuale ottima base di partenza per le vostre prove.







Realizzare un buon bianco e nero potrebbe sembrare difficile, ancor più se poi iniziamo a leggere i libri e le numerose dispense sull'argomento che vanno a spiegare le numerose teorie come i colori additivi e sottrativi, l'uso dei filtri (in particolare il rosso), fino alla tecnica del sistema zonale (troverete diverso materiale su questo argomento). Ma occorrono, poi, così tanta teoria e studio per realizzare un buon bianco e nero? Certo un minimo di tecnica è necessaria, ma anche il nostro estro ed istinto creativo lo sono, e con pochi passaggi di photoshop potremo realizzare splendidi bianco e nero.  






E' un metodo per riprodurre immagini con forti escursioni dinamiche fra le zone luminose e le zone scure dell'immagine. Il processo di mappaggio da alta a bassa dinamica è chiamato "Tone Mapping". Questo filtro viene utilizzato abbinato al metodo H.D.R (High Dynamic Range).
E' possibile utilizzarlo anche senza l'HDR: questo è l'utilizzo del filtro che io prediligo. Se utilizzato in modo corretto i risultati che si ottengono sono di livello molto elevato.  







Consiglio questa tecnica quando si hanno grandi escursioni dinamiche fra luci ed ombre, in questo caso, non è possibile memorizzare correttamente la scena, senza purtroppo correre il rischio di sovraesporre o sottoesporre alcune zone dell'immagine inquadrata. La tecnica della doppia esposizione è molto valida, da non confondere con l'HDR o il TM.
Queste ultime sono troppo invasive, spesso creano artefatti che danno all'immagine un effetto irreale anche se a volte piacevole.




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