Anello Fangacci-Foresta Lama-Fosso dell'Acuti
Pubblicato da Giancarlo in Trekking · Sabato 25 Nov 2023
Tags: Foreste, casentinesi, Passo, Fangacci, Foresta, lama, Scalandrini
Tags: Foreste, casentinesi, Passo, Fangacci, Foresta, lama, Scalandrini
Passo Fangacci - Gioghetto - Fosso degli Acuti - La Lama - Fosso Scalandrini - Fangacci
Fresca mattinata di un venerdì di fine novembre, temperatura di qualche grado sopra lo zero, dopo un inizio di settimana molto piovoso, fortunatamente oggi è una splendida giornata di sole.
Punto di partenza della nostra escursione è il Passo Fangacci (m 1228). Siamo al confine tra Romagna e Toscana, nel cuore delle Foreste Casentinesi, a pochi chilometri dal paese di Badia Prataglia, esattamente sulla strada che porta al Sacro Eremo di Camaldoli.
(Rifugio Fangacci)
Oggi, sempre in compagnia dell’amico Giulio, facciamo un percorso nelle Foreste Casentinesi con un dislivello di circa 600mt ed una lunghezza di circa 13 Km (dati GPS), quasi ad anello schiacciato a parte una deviazione che ci porta alla Lama (trek31 Foreste Casentinesi).
Imbocchiamo il sentiero CAI 227 che si trova al fianco del rifugio Fangacci ed entriamo nel bosco; in questo periodo ed a questa altitudine gli alberi sono completamente senza foglie.
Questo tratto del sentiero è prevalentemente in discesa verso la vallata della Lama. Questa parte del percorso è molto bella e caratteristica, il sentiero si snoda lungo il Torrente Fosso del Fangacci con una ricca portata d’acqua, probabilmente dovuta anche alle recenti piogge; lungo il nostro tragitto possiamo ammirare innumerevoli cascate e cascatelle e ci imbattiamo in alcuni ponticelli in legno che attraversano i vari torrenti affluenti del Fosso.
Faccio alcune soste per fotografare i numerosi corsi d’acqua e le numerose cascatelle che si susseguono quasi senza sosta. Il sottobosco è un tappeto di foglie, le radici dei grossi faggi e la corteccia vicina a queste sono ricoperte di un verdissimo e folto muschio.
Arriviamo ad un punto panoramico dove possiamo ammirare, in lontananza, vista la bella e tersa giornata, il bacino della Diga di Ridracoli e tutta la vallata.
Riprendiamo il nostro percorso ancora in discesa, poco dopo arriviamo a degli scaloni, dei gradini ricavati nella roccia che ci portano alla cascata degli Scalandrini. Possiamo avvicinarci al salto principale solo tenendoci aggrappati ad un cavo in acciaio, percorrendo un cornicione reso scivoloso dai vapori della cascata; faccio qualche scatto sedendomi su alcuni tronchi bloccati fra le rocce che probabilmente il torrente ha portato nelle piene.
(Cascata degli Scalandrini)
Proseguiamo e poco dopo arriviamo sul sentiero CAI 229 che costeggia il Fosso della Lama; qui spezziamo il nostro percorso ad anello e ci dirigiamo verso La Lama seguendo il torrente. Il percorso è un falsopiano leggermente in discesa, immerso nella foresta; poco dopo arriviamo al centro della Lama ed al rifugio della forestale, lo stesso rifugio che avevamo visto nel nostro precedente tragitto (vedi precedente articolo Blog), da Ridracoli alla Lama, ma percorso arrivandoci dalla vallata opposta.
Incontriamo due ciclisti con MTB elettrica indecisi sul proseguimento del loro percorso. Giulio dà loro informazioni analizzando insieme la carta informativa e con un po' di incertezza decidono di fare lo stesso nostro tragitto; naturalmente loro ripartono in bici.
Anche noi riprendiamo il percorso, ripercorrendo il sentiero CAI 229 per riprendere il nostro anello. Arriviamo al precedente bivio CAI 227, proseguiamo restando sul sentiero direzione Gioghetto.
La Lama, ad un’altezza di circa 600/640 mt, è il punto più basso della nostra escursione ma ora, naturalmente, inizia la salita che è abbastanza ripida, sempre molto costante e si snoda nella parte iniziale seguendo il torrente Fosso dell’Acuti. Si presenta, comunque, un largo sentiero ciottolato che sale costantemente.
Dopo un breve tratto incontriamo i ciclisti visti sotto alla Lama che decidono di ritornate indietro considerando che il percorso è ciottolato, con salita lunga e costante. Noi proseguiamo, naturalmente, continuando a salire e ci inoltriamo in boschi bellissimi; anche qui mi imbatto in alcuni torrenti che scendono dal fianco della montagna lungo sassi e rocce che creano dei salti con piccole cascatelle bellissime. Mi fermo, ovviamente, per qualche scatto d’obbligo.
Proseguiamo la salita e arriviamo agli Acuti m1170. Siamo nel punto più lontano del nostro anello schiacciato, il sentiero fa una curva tipo tornante per ritornare, saliamo leggermente in direzione Gioghetto e arriviamo ad uno dei punti più in altura della nostra escursione. Il sole finalmente illumina e scalda, per un breve tratto, il nostro percorso.
Arriviamo al Gioghetto m1239, proseguiamo verso il Prato della Penna m1248 e qui attraversiamo la strada che porta al Fangacci. Noi naturalmente saliamo lungo il sentiero GEA 00, ancora verso il punto più alto m1354 e percorriamo la Cava dei Frati (dove i frati di Camaldoli estraevano i sassi per ciottolare i sentieri e per altri loro usi).
A questo punto inizia una leggera discesa e siamo immersi sempre nel bellissimo bosco; il sentiero è un morbido tappeto di foglie gialle e marroni e dopo circa 20 minuti arriviamo al Passo Fangacci ed al rifugio della Forestale, punto di partenza ed arrivo di questo bellissimo trekking.
* La foresta Lama è un susseguirsi di vegetazione: l'esplosione di faggi, abeti, carpini, tigli, cerri, mano a mano che si scende cede alle latifoglie (roverella, castagno, maggiociondolo, orniello, tasso, ciliegi selvatici, agrifoglio); nei prati fioriscono piante alpine (genziana, croco) ed appenniniche (giglio martagone, anemoni, ranuncoli, aquilegia, orchidee); nelle radure ginepri, felci, viole, ciclamini. Daini, cervi, caprioli, cinghiali e mufloni sono facilmente osservabili, come pure l'aquila e la poiana; poco avvertibili invece, perché elusivi, i carnivori (lupo, faina, tasso, donnola, volpe).
* [Fonte:bagnodiromagnaturismo]
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