Campigna Sentieri Abetine e Cullacce

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Campigna Sentieri Abetine e Cullacce

Giancarlo Bartolini Photography
Pubblicato da Giancarlo in Trekking · 24 Settembre 2022
Tags: AbetineCullacceforeste casentinesisentiero naturatrekkingCampigna


Campigna è una piccola località a circa 20 km da Santa Sofia (FO), posta al centro del suggestivo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi-Monte Falterona e si trova, quindi, molto vicina al confine con la Toscana.
 
Siamo verso fine settembre, la mattinata è fresca (circa 8°) ma serena, non ci sono nubi e credo che probabilmente, nel giro di qualche ora, la temperatura salirà senz’altro di qualche grado. I due sentieri natura che ho percorso sono in prossimità del chiosco “Alpen Bar” che si trova sulla statale SS310 e sono molto facili da trovare.



 
Sentiero Abete Bianco e Abetine
 Il sentiero natura delle Abetine è un percorso di circa 2 ore comprese le soste, si percorre una strada acciottolata in leggera salita e transitabile, probabilmente, dai mezzi forestali. Troviamo una sbarra all’inizio oltrepassata la quale, dopo qualche centinaio di metri, ci troviamo immersi in un bellissimo bosco fitto di alti abeti bianchi, alcuni di essi raggiungono i 40/50 metri di altezza. L’ambiente circostante è cupo e apparentemente selvaggio.

Il sottobosco è percorribile facilmente a piedi, spesso costellato di collinette di aghi, ramoscelli e resina, alte circa 30/40 cm: sono l’opera prodigiosa della formica rufa, perciò attenzione a non calpestarli (come indicato anche dai cartelli “attenti ai nidi”).  A parte il piccolo tratto iniziale, il percorso si snoda lungo un anello che prosegue seguendo la larga strada forestale per poi immettersi, nel ritorno, in un vero sentiero nel bosco, con facili sali e scendi. Il dislivello è di circa 200 metri, quindi è senza dubbio un percorso adatto a tutti.



Lungo il sentiero troviamo diversi punti sosta informativi, sono numerati da 1 a 10; per questo vi consiglio di scaricare dal sito delle Foreste Casentinesi l’opuscolo esplicativo in PDF con i numeri relativi all’area che stiamo visitando.

A livello fotografico, anche considerando la tipologia degli alberi, non ci sono spunti particolarmente compositivi (anche in virtù della mattinata serena) se non quello del reportage del bellissimo percorso immerso nella natura e di qualche gioco di luce che penetra attraverso il bosco ed illumina le foglie di qualche pianta.


Sentiero Cullacce
Il secondo sentiero dista qualche centinaio di metri da quello delle abetine. Il percorso (didattico), nel suo tratto iniziale, esattamente davanti allo storico albergo “Lo Scoiattolo”, in realtà è la strada che si percorre per entrare nel vero sentiero che inizia oltrepassando una sbarra ed anche questo si sviluppa lungo una strada ghiaiata, probabilmente utilizzata per il transito dei mezzi della forestale.



Il percorso è molto semplice ed alla portata di tutti, nel primo tratto s'incontrano alcune panchine in legno, diversi sono anche i cartelli esplicativi con indicato il punto ed in dettaglio l’area che stiamo attraversando; in aggiunta troviamo alcuni piccoli cartellini in legno che indicano esemplari di pregio delle specie già individuate.  
 
Lungo il sentiero è possibile fare alcune deviazioni all'itinerario: per il Ballatoio scendendo dalla strada e per il Passo Calla salendo su per il monte. Molte sono anche le sorgenti e i corsi d'acqua attraversati, benchè in questo periodo purtroppo alcuni secchi o con scarsa portata. Altro punto di interesse è la sorgente della Madonnina, così detta per la statuetta posta in una nicchia scavata nel 1730, come riporta la data incisa. In totale dal paese sono 5 Km (10 Km andata e ritorno), il sentiero termina alle Cullacce, alle porte di Sasso Fratino: centro “simbolico” del Parco, Riserva Naturale Integrale dal 1959 e dal 2017 insignita Patrimonio Unesco.


 
Ho percorso in totale circa 15 Km unendo i due percorsi natura, considerando anche alcune mie deviazioni al percorso per cercare di catturare particolari giochi di luce o scorci fotografici, specialmente nel primo itinerario delle abetine.

Per la fotografia nei boschi utilizzo quasi eslusivamente il Nikon 16-80 f/2,8-4E VR (su 35mm 24-120), credo sia l'ottica migliore in questo contesto (woodland), il paesaggio nei boschi è spesso molto caotico e ricco di particolari, questa lunghezza focale mi permette sia di catturare i vari dettagli ma anche di guardare un pò più ampio senza però esagerare inserendo troppi elementi di disturbo come accadrebbe se utilizzassi una focale grandalgolare più aperta.





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