Foreste di Campigna
Pubblicato da Giancarlo in Trekking · Sabato 15 Ott 2022
Tags: Passo della Calla, Cullacce, foreste casentinesi, sentiero natura, trekking, Campigna
Tags: Passo della Calla, Cullacce, foreste casentinesi, sentiero natura, trekking, Campigna
Nel cuore delle Foreste di Campigna
(Campigna - Villaneta - Ballatoio - Fonte del Raggio - Passo della Calla)
Campigna è una piccola località a circa 20 km da Santa Sofia (FC), posta al centro del suggestivo Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi-Monte Falterona e si trova, quindi, molto vicina al confine con la Toscana.
Mi ritrovo dopo una ventina di giorni a ripercorrere un altro sentiero in questa splendida zona nel cuore delle Foreste Casentinesi. La mattinata è fresca (circa 10°) ma serena, non ci sono nubi e credo che probabilmente, nel giro di qualche ora, la temperatura salirà senz’altro di qualche grado. Il sentiero che percorreremo oggi si estende per circa 9 Km (4 h) e attraversa la bellissima foresta di Campigna.
L'itinerario è ad anello e morfologicamente mai uniforme perché scavalca una serie di valloni intervallati ad altrettanti crinali secondari che poi, dopo il "giro di boa" di Fonte del Raggio, riattraverseremo in senso contrario, più in alto, considerando che noi l’abbiamo percorso in senso orario (Campigna - Villaneta - Ballatoio - Fonte del Raggio - Passo della Calla – Campigna), cioè prendendo il sentiero dopo l’hotel Granduca.
Si parte in discesa verso Villaneta (m 893) e lungo il percorso veniamo accompagnati da una serie di alberi centenari tra cui ciliegi, noci e ippocastani. Proseguiamo, incontriamo un monumentale abete bianco e un faggio, continuiamo lungo il sentiero nel cuore della foresta, arriviamo ad un torrente attraversato da un bel ponticello in legno, bellissima location per qualche scatto fotografico. Si sale lungo il bellissimo sentiero, arriviamo al rifugio Ballatoio (m 907), una piccola costruzione in muratura accessibile liberamente, all'interno del quale troviamo un caminetto ed un tavolino con 2 sedie per una eventuale sosta e preparazione di un pasto caldo. Si sale ancora, arriviamo alla strada della forestale che porta alla Cullacce (itinerario Sentieri Abetine e Cullacce), lo percorriamo per poche decine di metri e troviamo sulla nostra destra il sentiero che ci condurrà verso il passo della Calla.
Naturalmente si sale ancora, i colori del bosco in questa stagione sono molto belli (foliage), le grosse radici degli alberi in superficie sono ricoperte da un verdissimo muschio che contrasta con le foglie gialle e rosse, cadute a terra. Attraversiamo un costone dove purtroppo troviamo il corpo di una frana con decine e decine di alberi sradicati e dopo circa 30/40 minuti di cammino si arriva al passo.
Proseguiamo verso destra lungo la strada statale per qualche centinaio di metri per poi rientrare sul sentiero a destra nel bosco. Scendiamo lungo i resti di un’antica lastricatura, l’originaria strada maestra che portava alla Calla; il sentiero è coperto da foglie rosse cadute, l’ambiente ed i colori sono veramente fantastici. Alla prima curva, con il ponte-briglia sul Fosso dell’Abetìo, si prosegue sul sentiero nr 247 e dopo circa 50 minuti di cammino arriviamo all'inizio della strada forestale che porta alla Cullacce, quindi proseguiamo verso la nostra sinistra e poco dopo ci ritroviamo al punto di partenza davanti all'albergo rifugio Lo Scoiattolo.
Ho percorso in totale circa 14 Km, considerando anche alcune mie brevi variazioni al percorso per cercare di catturare particolari giochi di luce o scorci fotografici.
Il percorso è alla portata di tutti, occorre senz'altro un minimo di gamba, comunque niente di difficoltoso (difficoltà:3/5).
Per la fotografia nei boschi utilizzo quasi eslusivamente il Nikon 16-80 f/2,8-4E VR (su 35mm 24-120), credo sia l'ottica migliore in questo contesto (woodland), il paesaggio nei boschi è spesso molto caotico e ricco di particolari, questa lunghezza focale mi permette sia di catturare i vari dettagli ma anche di guardare un pò più ampio senza però esagerare inserendo troppi elementi di disturbo come accadrebbe se utilizzassi una focale grandalgolare più aperta.
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