Rifugio Fangacci, Monte Penna, Passo Crocina

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Rifugio Fangacci, Monte Penna, Passo Crocina

Giancarlo Bartolini Photography
Pubblicato da Giancarlo in Trekking · 2 Novembre 2022
Tags: ForestecasentinesiPassoFangacciMontePennaForestalama
(Vista da Monte Penna)

Vista panoramica sulla straordinaria foresta della Lama
(Rifugio Fangacci, Monte Penna, Passo Crocina)

Punto di partenza di questa escursione di fine ottobre è il Passo Fangacci (m 1228). In verità, il punto esatto è poco sotto, 300 metri prima di arrivare al Rifugio Fangacci , in località Aia di Guerrino. Siamo al confine tra Romagna e Toscana, nel cuore delle Foreste Casentinesi, a pochi chilometri dal paese di Badia Prataglia, esattamente sulla strada che porta al Sacro Eremo di Camaldoli. Proseguendo lungo la strada dopo il passo, infatti, percorsi un paio di chilometri circa, si arriva all’Eremo.  



 Inizio la camminata e imboccato l’ampio sentiero (CAI 225) mi ritrovo sulla destra il bivio (GEA 00) che prenderò poi al ritorno per andare al passo Crocina; proseguo sul sentiero 225 e dopo pochi metri mi ritrovo immerso nel fitto bosco. Il percorso per buoni tratti è in leggera salita, ma resta sempre molto facile. Dopo circa 15 minuti prendo una deviazione alla mia destra e proseguo in salita in modo deciso, sul fianco del monte. In brevissimo tempo si arriva alla cima del monte Penna (1333 metri) dalla quale si può godere di un punto panoramico unico sulla sottostante foresta della Lama e su gran parte delle valli che scendono verso la Romagna.



Purtroppo non è una giornata tersa, ma lo spettacolo dalla cima del Penna resta uno dei più suggestivi di tutto l’Appennino: a perdita d’occhio foreste secolari, però non è ancora il momento migliore per ammirarle nello spettacolo naturale della mutazione di colore del fogliame (foliage). Lungo il percorso che ho appena fatto per arrivare alla cima ho trovato un tappeto di foglie rosse e gli alberi erano completamente spogli.

Osservando invece poco sotto (livello collinare), con mio stupore ammiro le foreste ancora verdi: si intravedono solo piccole macchie che iniziano timidamente a mutare di colore. In lontananza, si delinea molto bene il bacino di Ridracoli e la diga che lo forma.
 
Dopo una breve sosta per qualche foto panoramica, riscendo esattamente sul medesimo sentiero fino a ritornare quasi all’inizio del mio percorso (1228 mt.), dove si trova il bivio per il sentiero GEA 00 che mi condurrà al Passo Crocina.

Da qui salgo in modo deciso fino ai 1436 metri di Poggio allo Spillo: il sentiero è un letto di foglie quasi tutte secche mentre il fitto bosco di faggi è completamente spoglio.



Una volta arrivato alla cima, comincio a scendere e dopo circa 400 metri giungo al Passo della Crocina (1396 m), uno storico quadrivio. Il GEA 00 continua verso Passo Lupatti e Passo dei Mandrioli, ma si può anche procedere verso il Passo Bertesca (CAI 207) per poi, da lì, proseguire verso la bellissima foresta Lama (694 metri); visto il contesto da autunno inoltrato, però, decido di ritornare indietro per tentare di scattare qualche foto al foliage più a valle.

Qualche chilometro sotto, poco prima di arrivare al paese di Badia Prataglia, c'è il sentiero natura della Faggeta (che conosco), perciò decido di fermarmi e percorrerlo per catturare qualche interessante scorcio fotografico.
(28/10/2022)


 


 
* La foresta Lama è un susseguirsi di vegetazione: l'esplosione di faggi, abeti, carpini, tigli, cerri, mano a mano che si scende cede alle latifoglie (roverella, castagno, maggiociondolo, orniello, tasso, ciliegi selvatici, agrifoglio); nei prati fioriscono piante alpine (genziana, croco) ed appenniniche (giglio martagone, anemoni, ranuncoli, aquilegia, orchidee); nelle radure ginepri, felci, viole, ciclamini. Daini, cervi, caprioli, cinghiali e mufloni sono facilmente osservabili, come pure l'aquila e la poiana; poco avvertibili invece, perché elusivi, i carnivori (lupo, faina, tasso, donnola, volpe).
 
* [Fonte:bagnodiromagnaturismo]




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